Cosa cambia nell’ambito dei bonus sociali per gas ed energia elettrica con l’inizio del nuovo anno.
La cattiva notizia è che, dal primo gennaio, è aumentato il costo di luce e gas, come annunciato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas lo scorso 30 dicembre. La buona notizia è che anche ibonus sociali per gas ed energia elettrica, pensati per quei i nuclei familiari in difficoltà economiche, quest’anno saranno più alti.
Nello specifico, a partire dal 1° gennaio 2012, la situazione per quanto riguarda i bonus è la seguente: il bonus elettrico, fa sapere l’Aeeg, aumenterà del 12%, consentendo alle famiglie in condizioni di disagio economico e a nuclei numerosi un risparmio pari al 20% della bolletta luce annua presunta. Il valore del bonus energia elettrica varia in base alla numerosità del nucleo familiare:
- 1-2 componenti: bonus pari a 63€
- 3-4 componenti: bonus pari a 81€
- oltre i 4 componenti: bonus pari a 139€
- Invece per nuclei familiari con componenti affetti da gravi disagi fisici il bonus ammonta a 155€.
Per ciò che riguarda invece il bonus gas, questo subirà nel 2012 un aumento pari al 20%. Il valore di questo bonus viene calcolato in base all’appartenenza dei nuclei familiari a determinate zone climatiche: i comuni italiani sono suddivisi in sei zone climatiche definite per legge, dalla “A” alla “F” a seconda delle temperature medie. Ad esempio una famiglia di tre componenti che ha diritto al bonus e usa il gas per cottura più acqua calda e riscaldamento, otterrà per l’annualità 2012 un bonus di 220 € se vive a Belluno (zona climatica F), di 173€ a Torino, Milano, Bologna e l’Aquila (zona climatica E), di 139€ a Firenze e Roma (zona climatica D), di 105€ a Bari (zona climatica C) e di 85€ a Palermo (zona climatica A/B).
Per richiedere i bonus energia bisogna compilare gli appositi moduli e consegnarli al proprio Comune di residenza o ad altri istituti designati, come ad esempio i centri di assistenza fiscale CAF. La documentazione si può scaricare sul sito dell’Autorità per l’energia o sul sito del Ministero per lo Sviluppo economico, oppure si può ritirare presso i Comuni.
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