Ogni anno il cittadino pagherebbe soltanto le prestazioni che rientrano nella soglia prevista, il resto lo paga il sistema sanitario. L’obiettivo è quello di una maggiore equità. Per il conteggio delle spese è stata prevista una tessera sanitaria elettronica, dotata di chip.
La discussione è ancora aperta e tutto è da definire, ma ci sono già le reazioni dei favorevoli e dei contrari. “Si tratta di una proposta assurda e irricevibile, che danneggerebbe enormemente i cittadini che pagano le tasse – afferma il Presidente del Codacons Carlo Rienzi – Con tale franchigia, infatti, il Ministro introdurrebbe una nuova imposta a carico di chi già paga le tasse e quindi già finanzia il comparto sanitario. In sostanza chi ha un reddito più elevato ed è soggetto quindi a un prelievo fiscale più alto, parte del quale viene utilizzato dallo Stato proprio per la spesa sanitaria, pagherebbe una seconda volta con una franchigia proporzionale al proprio reddito. Questa doppia tassazione è una bestialità – conclude Rienzi –Il Ministro Balduzzi, se vuole tagliare i costi, pensi a ridurre gli sprechi nel settore dei farmaci a carico del servizio sanitario nazionale, provvedimento che da se basterebbe a mettere in pareggio il bilancio della sanità”.
Anche Federconsumatori esprime dubbi sull’ipotesi del “sistema franchigia per tutti” che potrebbe tradursi invece che in una maggiore equità, in una fuga nella sanità privata. “Un sistema basato sul reddito favorirebbe, ancora una volta, i soliti evasori fiscali” commenta l’Associazione che chiede al Ministro di fare chiarezza sulle intenzioni del Governo e di tenere presente che, proprio nell’attuale contesto di crisi e di disagio sociale, il Paese non può permettersi il rischio di una rottura del sistema solidaristico ed il conseguente collasso del Sistema Sanitario Nazionale. “E’ necessario garantire la salute di tutti, soprattutto di chi ha più bisogno, facilitando l’accesso al Sistema Sanitario Nazionale e “raffreddando il sistema ticket”, con diminuzioni a vantaggio dei soggetti più deboli. A fronte di risorse limitate – conclude Federconsumatori – è necessario imparare a guadagnare in salute e risparmiare attraverso innovazione tecnologica e riorganizzazione funzionale del sistema sanitario”.
Si dice favorevole, invece, il Segretario Nazionale di Assotutela Pietro Bardoscia secondo cui però andrebbero aumentati i controlli sulle dichiarazioni dei Redditi-Isee per evitare l’effetto contrarioall’obiettivo previsto. “In questo modo – dichiara Badoscia – saranno tutelati tutti i cittadini e si contrasterà il fenomeno della libera professione intra ed extra muraria che ad oggi sta attirando sempre più cittadini paganti offrendogli prestazioni sanitarie a costi poco maggiori agli attuali ticket SSN e con tempi di attesa di 5- 6 giorni rispetto ai 300 giorni circa per determinati esami diagnostici strumentali; sicuramente il pagante che, superata la franchigia, sarà esentato rinuncerà molto volentieri al privato”. Certo bisognerà contrastare le eccessive prescrizioni rafforzando il rapporto, come avviene in molti Stati Europei, tra medici prescrittori e medici eroganti e bisognerà mettere online le impegnative sulle prescrizioni farmaceutiche monitorando il volume delle stesse con statistiche quotidiane ed intervenire su eventuali abusi.
(Fonte: http://www.helpconsumatori.it)
(Fonte: http://www.helpconsumatori.it)
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