Ecco le indicazioni per i pagamenti in ritardo:
Se il contribuente non paga
l’acconto IMU entro la scadenza del 18 giugno ma effettua il versamento in
ritardo scatta il ravvedimento operoso:
-per pagamento IMU da 1 a 14 giorni dopo la scadenza, si applica
una sanzione ridotta dello 0,2% dell’imposta per ogni giorno di ritardo più gli
interessi di mora (2,5%, che i Comuni possono alzare).
-per pagamento IMU in ritardo da 15 a 30 giorni di ritardo, si
paga una sanzione fissa del 3%, a cui vanno aggiunti gli interessi di mora (che
decorrono dal 18 giugno).
-per pagamento IMU oltre 30 giorni e fino a un anno dalla
scadenza, la sanzione sale al 3,75% più gli interessi di mora.
Nella simulazione proposta dalla CGIA di Mestre, per esempio, si prende
in considerazione il caso di un contribuente che debba pagare un’Imu di 150
euro e intenda farlo in tre rate da 50 euro l’una: se per dimenticanza o
scelta, l’ipotetico contribuente non riuscisse a versare l’importo dovuto entro
il limite deciso, potrebbe comunque regolarizzare la propria posizione entro 15
giorni al costo aggiuntivo di meno di 1,55 euro. Con un ritardo compreso tra i
16 e i 30 giorni, la sanzione aumenterebbe a 1,60 euro, mentre con un ritardo
tra 30 giorni e un anno, l’aggravio rispetto al dovuto salirebbe a 3,13 euro.
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